Ποιειν Και Πραττειν - create and do

La cantata rossa

Extraordinary poetry deserves listening to the poet's voice.

"I'm sending you the words in both italian and english of the CD, "cantata rosso per Tall el Zaatar. it's in PDF - the historical note is not translated.
The original album was released in october 1976, the CD was released in around 2000 (I don't remember) by Radio Popolare because it's considered a little masterpiece.
Giulio's voice was young at the time I actually think his voice improved in the years it became lower more profound, but it's an old album!!"
- Deborah

 

La cantata rossa per Tall el Zaatar

..questo popolo

ha sette anime

ogni volta che muore

rinasce più giovane

e bello

Tewfiq Zayad

The red cantata for Tall el Zaatar

this people has

seven souls

every time it dies

it rises more beautiful

and younger

Tewfiq Zayad

 

I cinquantatre giorni

Cinquantatre giorni

tanto ci volle

perché con l’inganno

Tall el Zaatar

bruciando ardesse

Cinquantatre giorni

e ogni giorno

fuoco

e ogni giorno

fame

e ogni giorno

bombe

e ogni giorno

traditori

con carri armati

e con dollari

Cinquantatre giorni

e dietro alle croci

come una cagna impazzita

a urli

ogni giorno

la morte

a pezzi

a schegge

a frantumi

a tronconi

ogni giorno

la morte

contro un muro

d’occhi

contro un giro

di speranze

contro un cerchio

di mani e fucili

contro tutto un popolo

in piedi

ogni giorno

e per

cinquantatre giorni

come

una cagna

impazzita

a urli

tornò ogni giorno

la morte

prima che con l’inganno

Tall el Zaatar

bruciando ardesse

Con l’inganno

valorosi di Ashrafieh

massacratori di bambini

sciacalli delle macerie

tigri per sventrare le donne

con l’inganno

e dai loro palazzi

agitando trattati

Gemayel di numeri e banche

Chamoun il patriota

che difende bordelli

e notturno il prete Khassis

di medioevo e coltelli

mentre nell’angolo più sudicio

della vergogna

il due volte traditore

Assad

conta e riconta

il suo prezzo

con l’inganno

quel dodici

dodici

dodici

dodici agosto

che ancora ci duole sul cuore

fascisti in branco

di muso insanguinato

che si dicono cristiani

con l’inganno

entrarono

e agitando trattati

in Tall el Zaatar

tristi macellai

in nome dell’occidente

saccheggiare

bruciare

sgozzare

finché

di qua e di là

la loro pace

fra le rovine

andò lungamente beccando

l’occhio sbarrato dei morti

Fifty-three days

Fifty-three days

so long it took

that by deceit

Tall el Zaatar

burned in a blazing fire

Fifty-three days

and every day

fire

every day

hunger

every day

bombs

and every day

betrayers

with dollars

and tanks

Fifty-three days

behind crosses

like a mad bitch

howling

everyday

came death

by pieces

by splinters

by shivers

by stumps

everyday

came death

against a wall

of eyes

against a circle

of hope

against a ring

of rifles and hands

against an entire

standing populus

everyday

and for

fifty-three days

like

a mad

bitch

howling

returned everyday

death

by deceit

Tall el Zaatar

burned in a blazing fire

By deceit

the valiant of Ashrafieh

slaughterers of children

jackals of ruins

tigers to disembowel women

by deceit

waving treaties

from their palaces

Gemayel of numbers and banks

Chamoun the patriot

defending brothels

the dark priest Khassis

of knives and Middle Ages

while in shame’s dirtiest

corner

the two-time betrayer

Assad

counts and recounts

his price

by deceit

that twelfth

twelfth

twelfth

twelfth day of August

still aches in our hearts

fascists in packs

with bloodstained muzzels

calling themselves christians

by deceit

waving treaties

they entered

Tall el Zaatar

dismal murderers

in the name of the Civilized World

to break

to quarter

to sack

to burn

to butcher

until

here to there

their peace

amongst the ruines

went endlessly pecking

the wide open eyes of the dead

 

Amna

Quant’è lunga la strada di Ashrafieh!

Ogni gradino

ogni pietra

ogni passo

sono

secoli interi

di dolore

eterne

costellazioni

cadenti

sulla cieca notte

del cuore

E vanno in fila

nude

fra due ali

di soldati

e immagini di santi

fra la folla

Più in fretta animali!”

Quante sono?

Cento?

Duecento?

Amna non lo sa

Vede appena i suoi piedi

trascinarsi feriti

nella polvere

un passo

e un altro

e un altro

Forza!”

Che ci andiamo a divertire!”

Poi

sulla schiena

un colpo

Amna non sente

Ha dodici anni Amna

E pensa al padre

ai fratelli

agli amici

rimasti laggiù

nel gran fuoco

di Tall el Zaatar

Lo sai che cos’è questo?”

Qualcuno l’afferra per i capelli

Guarda!”

le agita qualcosa

davanti al viso

Una croce

E’ nostro Signor Gesù Cristo

Troia!”

Amna non vede

Cammina

cammina

cammina

e non ha

che il gran fuoco

di Tall el Zaatar

negli occhi

Uno sputo

un colpo

una spinta

Amna cammina

Un passo

e un altro

e un altro

Secoli

interi

di dolore

sulla strada

di Ashrafieh

Poi una porta

La spingono dentro

Fumo

grida

imprecazioni

dal soffitto

una lampadina

l’odore

penetrante

di corpi sudati

Come ti chiami?”

Amna hai detto?”

Ridono

Vieni qui

Amna!

Amna!

Amna!”

Sente il loro respiro

mani chela frugano

l’afferrano

la prendono

la frugano

l’afferrano

la prendono

la fanno girare

da una parte

all’altra

Amna!

Amna!

Amna!

Apri le gambe

che vediamo

cosa ci nascondi

in mezzo!”

Girati Amna

il culo Amna

muovi un po’

il culo Amna!”

Amna!

Amna!

Amna!

Da una parte

all’altra all’altra

e mani e respiri

e man e mani

Perché non balli?

Su da brava

balla comunista

facci vedere

muovi il culo

su Amna

Balla!

Balla!

Balla!”

Battono le mani

gridano

ridono

gridano

battono le mani

Avanti balla

in piedi bestia

balla palestinese!”

In piedi

balla

in piedi

balla

in piedi

balla!”

Lampadine

porte

pareti

mani

fumo

grida

di qua

di là

da una parte

all’altra

all’altra

all’altra

Amna!

Amna!

Amna!

Girati Amna

muoviti Amna

in piedi Amna

bestia Amna

balla Amna

avanti balla

palestinese

comunista

bestia Amna

balla

balla

palestinese balla

balla

palestinese

palestinese

palestinese!”

Amna

How long is this road to Ashrafieh!

Every step

every stone

every pace

are

entire centuries

of pain

eternally

falling

stars

on the blind night

of the heart

And naked

they walk

between double lines

of soldiers

and images of saints

amongst the crowd

Faster you beasts!”

How many are they?

A hundred?

Two hundred?

Amna doesn’t know

She only barely sees her wounded feet

dragging them along

in the dust

a step

and another

and another

Move along!”

We’re going to have some fun!”

Then

on her back

a blow

Amna doesn’t feel it

She’s twelve years old Amna

She’s thinking of her father

of her brothers

of her friends

over there

in the big blaze

of Tall el Zaatar

Tell me

Do you hnow what this is?

Somebody grabs her by her hair

Look!!”

waving something

before her face

A cross

It’s our Lord Jesus Christ

Whore!”

Amna doesn’t see

She walks

and walks

and walks

she only has

the big blaze

of Tall el Zaatar

in her eyes

A spit

a blow

a thrust

Amna walks

A step

and another

and another

Centuries

and centuries

of pain

on the road

to Ashrafieh

And then a door

They push her inside

Smoke

screams

curses

from the ceiling

a lamp

the penetrating

smell

of sweaty bodies

What is your name?’

Amna you said?”

They laugh

Come here

Amna!

Amna!

Amna!

She feels their breath

hands rummaging her

stopping her

grabbing her

touching her

stopping her

grabbing her

turning her around

from one part

to another

Amna!

Amna!

Amna!

Open your legs

so we can see

what you hide

between them!”

Turn around Amna

your ass Amna

move it a little

your ass Amna!”

Amna!

Amna!

Amna!

From one part

to another to another

and hands and breathing

and hands and hands

Why don’t you dance?

Go on be a good girl

dance little communist

so we can see

move your ass

go on Amna

Dance!

Dance!

Dance!”

Clapping their hands

and yelling

and laughing

and yelling

and clapping their hands

Come on dance

stand up animal

dance palestinian!”

Stand up

and dance

stand up

and dance

stand up

and dance!”

Lamps

doors

walls

hands

smoke

screams

here

and there

from one part

to another

to another

to another

Amna!

Amna!

Amna!

Turn around Amna

move Amna

stand up Amna

animal Amna

dance Amna

come on dance

palestinian

communist

animal Amna

dance

dance

palestinian dance

dance

palestinian

palestinian

palestinian!”

 

Il piccolo Fadh

A occhi spalancati

entrò il piccolo Fadh nella morte

ricordando solo di questo mondo

la mano improvvisa ed il lampo

che dalle radici recise

e con un grido lungo

il cristallo segreto

dei suoi anni e del suo passo

Little Fadh

With staring eyes

little Fadh crossed the threshold of death

of this world only memories

of the sudden hand and of the flash

that at his roots severed

with a long cry

the secret crystal

of his years and his future steps

 

 

La cantata rossa

Ma che nessuno

nessuno dico

che nessuno pianga!

Non una lacrima

dalle terre segrete

del nostro dolore

non una lacrima!

Perché in piedi

in piedi sono morti

Che nessuno pianga!

In piedi

accanto al pozzo

e alle radici del pane

Che nessuno pianga!

In piedi

fra le stagioni testarde

del loro lavoro

Che nessuno pianga!

In piedi

con le scarpe indosso

e con fucili

Che nessuno pianga!

In piedi

da barricate

parlando alle stelle

Che nessuno pianga!

In piedi

con gli occhi fissi

ai fiumi di Palestina

Che nessuno pianga!

In piedi

tracciando strade immense

verso il ritorno

Che nessuno pianga!

In piedi

con doni di speranza

ai bimbi del futuro

Che nessuno pianga!

In piedi

Fathma

Ibrahim

in piedi

Mervath

Abeth

Leila

in piedi

Youssef il nonno

e il piccolo Fadh

che aveva tre anni

in piedi

ognuno dei trentamila

di Tall el Zaatar

e che nessuno

nessuno dico

che nessuno pianga!

Non una lacrima!

Perché vedete?

Li hanno scacciati

dalla loro terra

e dal loro sogno

li hanno dispersi

li hanno rinchiusi

nei campi

gli hanno messo un numero

chiamandoli profughi

li hanno venduti

su tutti i mercati

e quando hanno preso il fucile

Banditi!” hanno gridato

e li hanno uccisi

torturati

massacrati

divisi

e gli hanno detto

Tu non avrai patria!”

ed essi in piedi

con la loro statura

abitano il mondo

abitano il mondo

abitano il mondo!

The red cantata

But nobody

nobody I say

let nobody cry!

Not one tear

from the secret lands

of our pain

not one tear!

Because standing

standing up they died

Let nobody cry!

Standing up

near the well

and the roots of our bread

Let nobody cry!

Standing up

between the labourious seasons

of their work

Let nobody cry!

Standing up

with their shoes on

with rifles

Let nobody cry!

Standing up

from barricades

talking to the stars

Let nobody cry!

Standing up

with eyes fixed towards

the rivers of Palestine

Let nobody cry!

Standing up

mapping out vast roads

towards the way of return

Let nobody cry!

Standing up

with gifts of hope

to the children of the future

Let nobody cry!

Standing up

Ahmed

Fathma

Ibrahim

standing up

Mervath

Abeth

Leila

standing up

Youssef the grandfather

and little Fadh

who was three years old

standing up

each of the thirty thousand

of Tall el Zaatar

and nobody

nobody I say

let nobody cry!

Not one tear!

Dont you see?

They threw them out

from their land

and their dreams

they dispersed them

they closed them

in camps

they gave them a number

calling them refugees

they sold them

at all the markets

and when they took to guns

Bandits” they yelled

and they killed them

they tortured them

they slaughtered them

they divided them

and they told them

You will not have a country!”

and they with thier stature

standing up straight

live in the world

live in the world

live in the world!

 

Guilio Stocchi

 

 

 

Note

Tall el Zaatar, la Collina del Timo, era un campo palestinese situato nella zona est di Beirut, nel quartiere di Ashrafieh, controllata dalle milizie della destra libanese e dalle forze delle bande cosiddette cristiane.

Allo scoppio, il 10 aprile 1974, della guerra civile fra la coalizione di palestinesi e musulmani progressisti

libanesi da una parte e fascisti e destre cristiane dall’altra, il campo fu ripetutamente bombardato, riuscendo però a resistere per più di due anni. La sua sorte fu segnata dal tradimento del presidente siriano Hafez el Assad il quale, con il pretesto di difendere i palestinesi, schierò i suoi carri armati attorno al campo, appoggiando di fatto le destre libanesi nel timore che una possibile vittoria della coalizione progressista libano-palestinese alterasse gli equilibri della regione.

Messo a ferro e fuoco per 53 giorni, Tall el Zaatar cadde il 12 agosto 1976 quando i falangisti, che il giorno prima avevano firmato un trattato di tregua, garantito dai siriani, entrarono nel campo col pretesto di evacuare donne e bambini e compirono una strage in cui morirono migliaia di persone.

Le giovani del campo, scampate al massacro, vennero condotte alle caserme di Asharafieh come premio per l’eroismo dei soldati.

Tewfiq Zayadd, originario di Nazareth, di cui fu sindaco fino alla morte, avvenuta nel 1995, è considerato uno dei massimi poeti palestinesi. I versi citati in esergo concludono una delle sue poesie più note, Diario delle nozze di sangue, scritta all’indomani delle stragi del Settembre Nero quando, nel settembre 1970, il carnefice di turno, Re Hussein di Giordania, massacrò ad Amman migliaia di palestinesi per costringere le loro organizzazioni ad abbandonare il paese.

Pierre Gemayel era il fondatore e il capo della Falange Libanese, una organizzazione politico-militare apertamente fascista.

Camille Chamoun, banchiere e uomo politico, era a capo delle Tigri del Libano. I suoi “guerrieri” portavano l’immagine di Santa Rita da Cascia sul calcio del fucile.

Khassis era un monaco maronita, capo di una delle più feroci bande “cristiane” libanesi. Hafez el Assad era il presidente siriano che per timore che una vittoria dei palestinesi e delle sinistre libanesi

alterasse gli equilibri della regione, minando il suo potere, si schierò con le destre libanesi dopo un iniziale appoggio ai palestinesi. Era uno dei garanti della tregua che permise lo scempio di Tall el Zaatar

 translation to follow

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